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Alba Ferri, commissario di polizia, lavora sotto copertura come prostituta per scoprire chi c’è dietro a una serie di omicidi. Coraggiosa e tenace, ironica e sempre pronta ad aiutare chi ha bisogno, Alba nel corso della storia trova l’amore e scopre di poter contare su nuovi amici e vecchie conoscenze per uscire viva dalla brutta situazione in cui si è cacciata. Intraprendente e rispettabile commissario alla guida dei suoi uomini, non disdegna la cura del suo corpo: da brava ex estetista, la ragazza ama essere perfetta in ogni occasione, da questa sua mania il sopranome “Miss ceretta”. Colpi di scena ed emozioni si rincorrono in questo giallo che coinvolge il lettore sin dalla prima pagina; un romanzo che esce dagli schemi senza tradire il gusto degli amanti del giallo.
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E se un cavallo dal carattere complicato aiutasse una ragazza che ha avuto un brutto incidente a ricominciare e a guardare senza paura le sue angosce? Questa è una storia vera, la mia storia, o almeno una parte di essa. Amyr è un cavallo da corsa comprato in Inghilterra da Davide, veterinario appassionato di scommesse ippiche, per poi essere portato in Italia all'ippodromo di San Siro. Lì il cavallo non viene capito e ce lo dice lui stesso parlando direttamente con il lettore. I dolori fisici e le continue percosse lo trasformano in una macchina da guerra pronto a distruggere chiunque si imponga su di lui. Poi ci sono io, che ho avuto un incidente a cavallo nel 2017 e uno nel 2019, che hanno insinuato in me un enorme senso di paura ed incertezza. Questo libro è un percorso per arrivare alla guarigione e alla consapevolezza, sia fisica che mentale che passa attraverso esperienze personali ed attraverso persone come Matteo, il mio compagno, un artiere con il sogno di diventare un allenatore di cavalli da corsa. Grazie a questo cavallo si sono saldati alcuni legami, mentre altri si sono spezzati. Amyr, considerato oramai senza speranza, torna a correre regalando una vittoria a Matteo, permettendogli di realizzare il suo sogno e di farsi un nome nel mondo dell'ippica come allenatore. Il regalo che ha fatto a me, invece, è molto più profondo perché, anche se non riuscirò mai a trovare il coraggio per montarlo, mi ha insegnato ad accettare le mie paure per poi considerarle una parte fondamentale della persona che sono oggi.
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Un serial killer miete vittime fra giovani donne di tutta Italia. Nella splendida cornice della città di Pisa l’assassino decide di sfidare la Polizia e uccide una giovane agente, da quel momento l’Ispettore Daniele Sandri e il suo staff affronteranno una serrata caccia all’uomo per stanare quel serial killer. Il Questore Terra, padre della bella Hima, decide di affiancarla al team inquirente col risultato che il criminale minaccia di morte la stessa funzionaria. Due psichiatri aiuteranno la squadra a ricostruire il profilo del loro uomo ma, al contrario dei comuni assassini seriali, la persona che cercano mostra di avere un quoziente intellettivo notevole e di avere un complice che si nasconde in seno alle stesse forze dell’ordine. Chi sarà il cattivo e chi il buono? Nulla sarà certo fino all’ultima pagina quando i personaggi mostreranno il loro vero volto e l’epilogo aprirà un nuovo, imprevedibile e inquietante scenario dove il nome di Hima si staglierà come un'ombra sulle scoperte che sono state fatte.
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Se vi capitasse di passare a Napoli, state bene attenti perché un essere completamente vestito di nero, cupo e ambiguo, potrebbe derubarvi di quanto di più caro possediate al mondo: la vostra storia.
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Melissa non ha mai incontrato fisicamente il personaggio filo conduttore di tutti i racconti. Ispirata dalla sua voce, Melissa compie in ogni racconto un viaggio dentro se stessa, nei recessi della sua anima, alla ricerca di un senso da dare alla propria vita. Lui le appare quasi sempre in momenti cruciali, portandole conforto e serenità e infondendole nuova linfa vitale, Luce e speranza con le sue parole intrise di umanità. Diventa per lei una sorta di guida spirituale, la sua STELLA POLARE. Ogni racconto racchiude in sé un messaggio di amore per la vita, instillando nella protagonista una maggiore consapevolezza e una nuova saggezza.
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Nel cuore della città di Lucca, a due passi dalla centralissima piazza San Michele, c’è una piccola strada, via di Poggio, che conduce in un’altra piazzetta, detta Cittadella, in cui dal 1994 si innalza una statua, omaggio della città al suo più grande figlio: Giacomo Puccini. Appunto in via di Poggio il piccolo Giacomo nacque il 22 dicembre 1858. Questo volume ripercorre la vita del Maestro seguendone il percorso artistico, ma anche le influenze che i vari luoghi e incontri hanno avuto sulla sua produzione: dagli anni di formazione a Lucca e a Milano, con la nascita delle prime opere, alla fama raggiunta con Manon Lescaut, fino all’incompiuta Turandot. Il tutto senza tralasciare i momenti più complessi della sua vita e della sua produzione artistica, che frequentemente ha vissuto fasi di ripensamento e modifiche più o meno sostanziali.
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36 lettere inedite di Alfredo Catalani. Un autentico Vaso di Pandora che Daniele Rubboli apre a poco a poco per non perdere nessuno dei segreti che permettono di far nuova luce su questo autore passato alla storia come “Il Cenerentolo della Musica Italiana”. Un’occasione per sapere di più della vita e dell’arte di questo compositore spesso, anche a sua insaputa, in bilico tra la vita e la morte. I suoi amori di uomo, le sue passioni artistiche, le sue smanie per i viaggi, le sue ansie per i familiari che si ammalano e muoiono, per le sue opere programmate a fatica nei teatri, per gli imprevisti della vita che gli impongono cambiamenti di programma fastidiosi, ci danno finalmente un quadro più umano dell’autore della “Wally” mettendo anche in più nitida luce tutto il suo teatro e la sua poetica. Rubboli mette a fuoco anche il mondo teatrale di quegli anni che non vive più solo nel mito di alcuni artisti, ma è costellato da un piccolo esercito di cantanti e direttori d’orchestra che hanno fatto felice il pubblico di fine Ottocento. Così le 36 lettere, diventano quasi un romanzo.
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«I rintocchi della campana di Comacchio, riportarono alla realtà il Capitano Tenax, cosi lo chiamavano i suoi uomini perché quando “addentava un osso”, non lo mollava mai. Il Tenace, questo era il suo nome di battaglia. Il suo vero nome era Luca Valentini, 32 anni, fisico atletico, 1,85 di altezza, capelli biondi e occhi azzurri...». Per uomini come il Comandante Valentini, in tantissime missioni la ricerca della verità passa anche dal mettere a rischio la propria vita: ordinaria quotidianità per chi crede ancora nella giustizia e nei diritti di coloro che vivono nel rispetto delle leggi. Ma ci sono storie che lasciano il segno anche dentro chi sembra temprato alle violenze più efferate: questa è una di quelle, la prima di una serie di racconti-verità che vogliono mettere in luce la determinazione, il coraggio e la passione di tanti uomini che, nell’ombra, svolgono un ruolo prezioso per contrastare il crimine.
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Il commissario Jean Bernard ha chiuso con il fumo anni fa, ripromettendosi di riprendere quando sarà 65enne. Cioè a breve. A quell’età non avrà il tempo di fargli troppo male. Cammina volentieri sotto la pioggia e spesso si sofferma sul Pont Saint Michel a guardare la Senna e i lunghi barconi neri che si muovono silenziosi. Beve acqua ghiacciata, sente che lo rigenera. Dovunque sia, gradisce mangiare bene, preferendo le specialità locali. In realtà si adatta a qualunque piatto. Del colesterolo alto si preoccupa poco, convinto che camminare molto sia la terapia migliore. Nei momenti decisivi di un’inchiesta, a volte appoggia la fronte sul vetro della finestra dell’ufficio: quel contatto facilita inventiva e intuito, qualità delle quali è ben provvisto. Se può, quando passa dalle parti del cimitero di Montparnasse, va a salutare la sua Christine, amata compagna della sua vita. Da quando lei non c’è più, ha scoperto di sapersi commuovere. Ma la grinta è sempre la stessa.
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Un diario non è solo uno scrigno di memorie personali. È, in qualche modo, un crocevia di vite diverse che si incontrano e si raccontano anche loro malgrado. Lo fanno con la soggettività di chi li osserva o si interfaccia con loro, lo fanno trovandosi, più o meno casualmente, nei luoghi nei quali chi scrive è presente per vicende proprie. Ecco che un diario è anche la somma di casualità che la vita riserva, offrendo talvolta situazioni eclatanti, talaltra, e più spesso, discrete opportunità da cogliere ed eventualmente, accogliere. Questo diario è un puzzle di memorie lontane e vicine, pubbliche e personali che ritraggono, con amore ed emozione, la Versilia nelle sue diverse espressioni naturalistiche, artistiche, storiche e tradizionali. L’autrice ci conduce con delicatezza nei luoghi a lei più cari per poi raccontarci con un equilibrio di ironia, malinconia e gioiosità ciò che la memoria evoca del suo passato, ma anche del passato di coloro che con lei hanno avuto l’opportunità di viverlo con tanti sogni e tante speranze. Questi bozzetti definiscono, per approssimazione, la complessità di quei decenni nei quali “tutto era diverso” e li paragona ai nostri giorni, più pesanti e opachi (nonostante “il benessere” sembri aver raggiunto anche i borghi più sperduti) fino a creare un efficace e suggestivo affresco che funge da cornice alle storie.
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Se Ida è una ragazza che, contro ogni aspettativa della madre, ha scelto di dare una rigida impronta razionalistica alla sua vita diventando ingegnere e mettendo da parte il suo amore per la poesia, Federico è un ricercatore che lavora nel campo della biologia e genetica ma che ama la mitologia e la musica sacra. Amici in un gruppo eterogeneo, pur provando una reciproca simpatia peraltro mai esplicitata, potrebbero continuare a vivere le loro vite in modo parallelo se Elyas, uno straniero gentile e misterioso, non fosse venuto ad aprire uno strano emporio nel paese dove abitano. Tra erbe, piante esotiche, libri e strani vecchi oggetti dal fascino segreto, Elyas vuol restituire anche i sogni a chi, come dice lui, “non li ha più o ha paura di crederci ancora”. Quel luogo, a causa del quale si confronteranno le varie anime dei residenti, sarà per i due protagonisti l’occasione per un difficile cammino verso la riscoperta di se stessi e dei loro reali obiettivi per il futuro che li condurrà a scegliersi reciprocamente e ad accettare di diventare parte di un progetto del quale Elyas è artefice e parte in causa. Il senso della vita e la continuità di questa oltre lo spazio e il tempo apparentemente concesso a ciascuno di noi, costituiscono il fil rouge di questa storia dove nulla è scontato e dove il libero arbitrio si confronta e combatte con i disegni spesso imperscrutabili del destino.
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Negli anni ’30 un gruppo di adolescenti attratti da un progetto comune, si ritrova a condividere la propria vita e crescita interiore guidati da un’insegnante di disegno e pittura dai metodi totalmente fuori dagli schemi tradizionali. L’espressione artistica in tutte le sue sfaccettature influenzerà il loro modo di pensare, di vivere e di comportarsi, formerà rapporti solidali e puri che solo l’avvento del Fascismo e della Seconda Guerra Mondiale interromperà fisicamente, avviando ognuno alla propria vita. Quasi casualmente, questo gruppo si ritrova negli anni ’70 per passare il testimone a giovani che, come loro anni prima, inseguono un sogno: l’emancipazione dai condizionamenti esterni. Un viaggio nella libera espressione, nel significato della vita e dei suoi valori attraverso tutte le forme artistiche, capaci di educare ai giusti valori e alla percezione delle priorità positive e costruttive.