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Cronache dalla campagna è una raccolta di storie che hanno come radice la pratica, la terra, l’acqua, i semi, il lavoro. I protagonisti sono alcuni degli “abitanti” della campagna: il Lombrico, la Cornacchia, l’Istrice, il Pulcino, la Mucca, il Maiale, il Cavallo e ovviamente mamma Chioccia.
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Bartolomeo, un ometto piccolino con una faccetta tonda e un buffo cappellino, è il guardiano di un bellissimo bosco. Gaia, Trippa, Bruno, Orzo, Speedy e Maya sono gli amici che aiuteranno Bartolomeo a salvare il bosco da Peter, un uomo che non rispettava le regole della natura.
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C’è un tempo sospeso tra l’ieri e il domani oltre una Cascata che canta: si chiama la Terra Oltre la Cascata, T.O.C per Voi Amici. Ci si arriva il Mercoledì notte portati da due vecchietti buoni ed eccentrici in un carrello della spesa (e potete fare a meno della maglia di lana), o su un’astronave-dromedario. Si scende dalla Cascata aggrappati a una risata ma, attenzione, solo se si ride “con” gli altri, non “degli” altri, sennò mica funziona! Arrivi fino a un Osservatorio, che prima era un Faro, e vieni subito interrogato; se sbagli, ma il tuo animo è gentile, puoi entrare nel Boscoblu. Trovi tutti gli animali fantastici che vuoi, soprattutto quelli che fanno figuracce nelle altre storie ma che, se rispettati, si comportano bene.
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Tre racconti sui grandi passi che i piccoli devono fare per superare le loro paure e gioire per le loro conquiste. Illustrazioni di Valentina Gelli.
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Il testo Filosofia per contemporanei intende proporsi come strumento introduttivo e orientativo alla “lettura” della filosofia (e della sua storia). A partire dalle istanze contemporanee della filosofia, propone infatti alcuni percorsi introduttivi per rileggere, con terminologia accessibile e propedeutica, alcune grandi questioni-chiave della filosofia, aggiornate allo scopo di essere strumenti concettuali adeguati alla comprensione del mondo contemporaneo, senza tuttavia semplificazioni psicologiche, sociologiche o esistenziali. La filosofia, lungi dall’essere una materia astratta e “in-utile” (nel senso di superflua e che non porta vantaggi immediati e/o materiali…), rappresenta, in realtà, il tessuto integrato della storia e della società di ogni epoca.
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“Un uomo sulla quarantina con il fisico muscoloso mi ricevette alzandosi in piedi e dandomi la mano in una stretta decisa ma calda, puntandomi addosso due occhi di un azzurro intenso. Alle sue spalle due cartine geografiche delle Apuane con alcune zone cerchiate in rosso, sotto due attestati di partecipazione al soccorso alpino e alcune foto”. Così Emma nel primo racconto, Girasoli, ci presenta il Commissario Paolo Carrani, che sarà il personaggio chiave di queste due storie nelle quali faremo la conoscenza del nuovo protagonista del giallo italiano. L’ambientazione toscana e più precisamente in uno dei tanti incantevoli borghi della lucchesia, Barga, ci regala atmosfere e tradizioni locali che possono però ben estendersi ai tanti altri centri minori del nostro Paese. Un giallo originale nel quale la dimensione umana dei personaggi, anche dei “cattivi”, supera di gran lunga la spettacolarità delle azioni coinvolgendo il lettore in un gioco di ipotesi tutte verosimili e possibili.
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Quando ad un certo punto della vita prendiamo consapevolezza della nostra fragilità, dell’impermanenza di tutte le cose, solo la riconquista del momento presente può dare nuova linfa e nuovo significato alla nostra esistenza che ritorna preziosa, degna di essere vissuta, proprio perché non dura per sempre.
Questa consapevolezza raramente è un dono spontaneo che matura presto nella vita: spesso è il frutto di esperienze dolorose che talora ti mettono di fronte a situazioni difficili nella tua vita, addirittura dal trovarsi faccia a faccia con la morte, altre volte è il frutto semplicemente dell’età che avanza, dell’accorgerti “improvvisamente” che il tempo è passato, e la riflessione diventa necessità. Alla fine, quel che più conta è che, contemplando la nostra esistenza magari al tramonto seduti in veranda, la parola che meglio definisce la nostra vita sia “gratitudine”.
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Cicatrici è un raccolta di 101 poesie non convenzionali di crescita personale in cui danzano cicatrici visibili e invisibili. Prendersi cura delle cicatrici e del proprio vissuto, è un atto d’amore verso se stessi.
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“…La lettura dello spazio dove si svolgono i fatti non ha posto problemi. È un fazzoletto di terra stretto tra il mare e le Alpi Apuane. A oriente lo limita il corso d’acqua del Cinquale, a occidente il fiume Magra.
Un mondo minuscolo, idealmente raccolto attorno alla città di Massa (la Città dipinta), con la rocca, il Palazzo Ducale, il duomo e il liceo classico Pellegrino Rossi. Sui monti di quella città, sul lido invernale della marina, ho imparato a coltivare la solitudine e a governarne la magnificenza. In ogni tabellone abitano uno o più personaggi che parlano, si agitano, sgambettano carichi dei fatti propri e di quelli degli altri, a volte accaduti in tempi remotissimi ma nella sostanza sempre attuali, pronti a ripetersi nel futuro con ricorrente frequenza, con identica intensità. Tutto è contemporaneo. Sotto il sole non c’è mai nulla di nuovo. Non ci sono barbari nuovi, non ci sono profeti diversi. Le parole e le frasi in corsivo, di cui non è citata la fonte, fanno parte di una miscellanea attinta dal pozzo dei ricordi (ascolti, letture, colloqui)”. Un affascinante viaggio nelle parole e nelle emozioni evocate da una mente capace di sfuggire alle insane prigioni di una rigida razionalità.
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“Esiste un filo, ed è un filo d’oro a mio avviso, che unisce per sempre i sardi alla Sardegna. Credo si possa portare via un sardo dall’isola, ma non l’isola dal cuore di un sardo. E coloro che non vivono più nella nostra terra, magari lontani da generazioni, hanno dimostrato di restare legati alla Sardegna. Così accade con questo volume, voluto dalla casa editrice dreamBOOK, un prezioso legame tra la Sardegna e i suoi ambasciatori nel mondo che, seppure lontani, non hanno scordato – ma anzi portano avanti – tradizioni e lingua. Sia le opere premiate che quelle in gara, permettono di fare un ideale “giro del mondo” nel quale sventola sempre la bandiera dei quattro mori: dal Brasile alla Scozia passando per il Sudamerica. Il sogno, tema conduttore dei racconti, è quello di creare un terreno culturale ed esperienziale tra la società sarda e il mondo dell’immigrazione, che possa portare un arricchimento per tutti, con lo scambio e le aperture verso quei conterranei lontani”.
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«Hai una mano che potresti disegnare qualsiasi cosa […] ma senza amore non riuscirai mai ad essere i l pittore che vuoi diventare. E tu questo amore non ce l’hai». Così il Professor Fontelli, docente di disegno dell’istituto d’Arte, cataloga Federico di cui ammira il talento innato, rammaricandosi per la freddezza e la superficialità dell’allievo. Federico, bello, giovane, talentuoso ed egocentrico, vive viziato tra gli agi di una famiglia che non gli nega nulla. Eppure sente che alla sua vita manca qualcosa. La pittura, che vive con una passione smisurata, non è in grado di riempire l’insoddisfazione che avverte, consapevole della sue capacità e tuttavia incapace di emergere ed elevarsi al di sopra di tutto e di tutti. Un viaggio a Parigi, una proposta inaspettata da uno sconosciuto, lo sveglieranno dal torpore della piccola cittadina nella quale vive e che ormai gli va stretta. Chi è l’uomo che ha incontrato? Solo un appassionato di pittura o qualcosa di più? Federico ha capito che questa è la sua occasione, ma cosa troverà davvero ad aspettarlo?
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Dalle morbide penombre lacustri del lago Maggiore, l’ispettrice di polizia Giorgia Clerici ottiene una promozione professionale e un trasferimento a Milano come membro di una particolarissima squadra investigativa denominata “Speciale”. Professionalità, intuito e un ingrediente misterioso guidano il viaggio di Giorgia lungo intricati percorsi in precario equilibrio tra indagini poliziesche, inquietanti misteri storici, disorientanti itinerari sapienziali intrecciati alla stimolante novità di trovarsi catapultata nel cuore della metropoli più europea d’Italia. Giorgia indaga sul rapimento di un bambino, figlio di una delle famiglie più ricche della provincia milanese; sulla giovane sorella del piccolo, un’insolita adolescente amante di magia ed esoterismi insieme all’inquietante figura del suo quasi partner genialoide; e sulla madre anch’essa non esattamente come vuole apparire. L’esito annunciato e contemporaneamente inatteso arriva al precipitare degli eventi che non risolvono ogni dubbio ma raggiungono l’inevitabile necessario epilogo, come la vita, che arriva alla conclusione senza essersi del tutto rivelata, col desiderio e la speranza che non sia davvero finita.