Ariele e dopo – Il giorno del bagatto

Giorgio Cittadini

15,00

Ora che tutto sembra volgere con una cer­­ta equità alla sua fine, sediamoci qualche istante a parlare come due vec­chi amici che stanno per separarsi.

Come è consue­tudine nei mo­menti in cui la fiaba si con­­giunge alla realtà in un viluppo di sovrapposizioni che alla lunga non si sa più se appartengano all’una o all’altra, la disposi­zione naturale delle cose è quella giusta. La fiam­­ma del camino arde e con im­prevedibili guiz­zi accen­de e spegne bagliori sui nostri volti. L’ora, che il pendolo scan­di­sce con simmetrica o­scillazio­ne di qua di là, si appre­­sta a essere significata con il massimo dei rintocchi che le sono assegnabili. L’a­nimo è predisposto come un vesti­to con risvolto sfoderato alla funzione del rammendo. E, come at­teso, il gatto, che con l’inna­ta a­gilità ne segue tutti i movimenti, si desterà al momen­to opportuno fingendo non­­curanza (è questo il culmine del­la sua apparente indo­lenza) e cercherà un altro posto do­ve proseguire l’ascolto…”

Un romanzo che imprigiona la mente portandola in luoghi reali che sembrano fantastici e in fantastiche avventure che sembrano reali. La storia, ricca di eventi e di colpi di scena, talvolta sembra solo un pretesto per consentire all’Autore di perdersi in considerazioni profonde affrontate con ironia e leggerezza e indurre il lettore a seguirlo in cerca di un confronto o un dialogo nel quale, più che cercare conferme, apre le porte agli sconfinati mondi della mente e dello spirito per invitare a superare ogni pregiudiziale inibizione e trovare, finalmente, quella libertà del pensiero che è fonte di saggezza e felicità.

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Descrizione

Ariele e dopo – Il giorno del bagatto

Ora che tutto sembra volgere con una cer­­ta equità alla sua fine, sediamoci qualche istante a parlare come due vec­chi amici che stanno per separarsi.

Come è consue­tudine nei mo­menti in cui la fiaba si con­­giunge alla realtà in un viluppo di sovrapposizioni che alla lunga non si sa più se appartengano all’una o all’altra, la disposi­zione naturale delle cose è quella giusta. La fiam­­ma del camino arde e con im­prevedibili guiz­zi accen­de e spegne bagliori sui nostri volti. L’ora, che il pendolo scan­di­sce con simmetrica o­scillazio­ne di qua di là, si appre­­sta a essere significata con il massimo dei rintocchi che le sono assegnabili. L’a­nimo è predisposto come un vesti­to con risvolto sfoderato alla funzione del rammendo. E, come at­teso, il gatto, che con l’inna­ta a­gilità ne segue tutti i movimenti, si desterà al momen­to opportuno fingendo non­­curanza (è questo il culmine del­la sua apparente indo­lenza) e cercherà un altro posto do­ve proseguire l’ascolto…”

Un romanzo che imprigiona la mente portandola in luoghi reali che sembrano fantastici e in fantastiche avventure che sembrano reali. La storia, ricca di eventi e di colpi di scena, talvolta sembra solo un pretesto per consentire all’Autore di perdersi in considerazioni profonde affrontate con ironia e leggerezza e indurre il lettore a seguirlo in cerca di un confronto o un dialogo nel quale, più che cercare conferme, apre le porte agli sconfinati mondi della mente e dello spirito per invitare a superare ogni pregiudiziale inibizione e trovare, finalmente, quella libertà del pensiero che è fonte di saggezza e felicità.

L’autore

Giorgio Cittadini nasce a Palermo, compie gli studi classici a Roma; nel 1960, si laurea in Medicina e Chirurgia. Intraprende la carriera scientifica prima a Siena e poi a Genova alla direzione dell’Istituto di Radiologia dell’Università, dove esplica una intensa attività didattica e scientifica.

Nel 1985 pubblica la sua prima raccolta di poesie La gioia di cercare, seguita nel 1988 da Il pensiero del coccio. Nel 1989 la sua silloge La morte di Mirsilo (Sellerio Editore, Palermo) ottiene il premio Rhegium Julii. Il suo romanzo, Ariele e dopo, viene tradotto in lingua romena da Stefan Damian. Nel 2000 pubblica una traduzione del celebrato poema Anabase di Saint-John Perse corredata da una Guida alla Lettura dell’opera. Un suo poema En pensant à Ulysse compare nel maggio 2009 su La Revue des Archers. Dopo un lungo periodo di gestazione, nel 2016, pubblica, in stretta collaborazione con la semiologa e scrittrice francese Joëlle Gardes, una traduzione de I Poemi Provenzali di Saint-John Perse “Chronique” e “Chant pour un Equinoxe” (Crocetti Editore, Milano). Nel 2019 pubblica (dreamBOOK Edizioni) la silloge di poesie Residui di Tuono che si aggiudica il terzo premio nel Concorso di Arti Letterarie ‘Le Nove Muse’. Nel 2022 cura una nuova traduzione di Anabase corredata da un apparato critico che ne definisce in maniera dettagliata gli aspetti storici, strutturistici e poetici (Crocetti Editore).

Questa edizione del romanzo Ariele e dopo è stata rivista ed integrata dall’autore e pertanto risulta essere, a tutti gli effetti, una nuova edizione.

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