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Tra il 418 e il 419 AC, il sovrano turco-islamico Mahmud di Ghazna conia una serie di monete bilingui, che costituiscono uno straordinario esempio di interazione culturale tra civiltà islamica e mondo indiano. Le loro legende sono particolarmente interessanti perché vengono tradotte dall’arabo al sanscrito attraverso termini propri della tradizione religiosa, letteraria e filosofica indiana. Questo libro racconta la loro storia e ricostruisce il loro contesto di produzione e di circolazione, mettendo in luce come le monete siano spesso importanti strumenti di comunicazione culturale e di propaganda politica. È in particolare l’analisi della versione in sanscrito della sahada (la professione di fede musulmana) a svelare la grandezza della corte di Mahmud di Ghazna, caratterizzata da continui contatti e scambi culturali tra eruditi indiani e sapienti islamici. Tra questi, un ruolo di primo piano spetta senza dubbio a uno dei più notevoli intellettuali di tutti i tempi: al-Biruni.
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“Ecco finalmente un sasso, un sasso ben levigato e strutturato, che viene fatto cadere nelle acque stagnanti e impigrite della storiografia mascagnana. (…) Mancano oggi all’appello molte tessere del mosaico mascagnano: la già lamentata assenza di un’edizione critica completa delle opere trascina con sé l’esecuzione e l’incisione discografica di molti titoli e lavori oggi rarissimi o conosciuti solo tramite interpretazioni imperfette. (…) È mancata in genere la contestualizzazione di Mascagni nel mondo a lui contemporaneo: si sono analizzate le sue opere di per sé, in relazione ai libretti e alla fortuna o sfortuna sulle scene, ma non leggendole nel contesto artistico internazionale di cui Mascagni era uno dei protagonisti. In questo contesto, ben venga allora il bel sasso che Fulvio Venturi scaglia nella palude degli studi mascagnani: un libro che finalmente riferisce una biografia aggiornata e che ricolloca il musicista nel suo contesto storico, ricostruendo il tessuto che lo legava alla sua città natale, grazie al reticolo offerto da una gran mole di documenti preziosi. Scrivere su Mascagni e Livorno non è operazione campanilistica né tantomeno provinciale: Livorno fu per il compositore il porto sicuro a cui far ritorno in tutte le fasi della vita, mantenendo sempre vivi i rapporti musicali, professionali e amicali. La ricerca di Venturi porta così in luce uno spaccato dettagliato del contesto politico, sociale e culturale della Livorno in cui visse Mascagni, evidenziandone le relazioni con gli artisti dell’epoca. La lente di Venturi ci focalizza particolari biografici inediti o rimasti nelle pieghe, restituendoci un rapporto fra Mascagni e Livorno spesso burrascoso ma denso di sviluppi artistici e umani. In sostanza, questo volume viene a colmare una lacuna importante della non vasta bibliografia mascagnana. Il lavoro di Venturi arricchisce il campo storiografico lasciandoci una biografia basata sui documenti, una ricostruzione dettagliata del lavoro di Mascagni a Livorno e uno spaccato del tessuto culturale della città a cavallo dei due secoli”.
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OPERA antologizza per la prima volta e per intero tutte le raccolte di Adriano Spatola, con l’aggiunta di testi extravagantes e sezio¬ni dedicate ai suoi lavori di poesia concreta e visiva. In più, si arricchisce di un CD audio che documenta l’attività sonoro-performati¬va del poeta. Pubblicare, a distanza di più di trent’anni dalla sua scomparsa, l’opera poeti¬ca completa di Adriano Spatola rappresenta un atto doveroso per conoscere, o riscoprire, il lavoro artistico di un intellettuale pietra angolare della cultura italiana del secondo Novecento. OPERA aspira ad essere l’inizio di un percorso editoriale che restituisca nella sua integrità la complessa figura di Adriano Spatola, fau¬tore e protagonista di una ricerca inesausta sulla scrittura, sulla parola e sulle loro modalità di comunicazione. Il volume è stato pubblicato in collaborazione con l’Associazione [diaֶ° foria diretta da Daniele Poletti.
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Se non ha la pretesa di essere un lavoro esaustivo questo viaggio nei teatri di Pisa e provincia (anche in quelli che attualmente non esistono più) alla ricerca delle opere, dei concerti e delle iniziative legate a Giacomo Puccini, è certamente, al momento, l’opera più completa che riguarda le produzioni e gli eventi legati al Maestro lucchese. Il centenario della morte del compositore lucchese che in questi giorni in cui diamo alle stampe il volume sta per concludersi a cent’anni da quel fatidico 29 novembre del 1924, ci ha offerto lo spunto per questo laborioso lavoro di ricerca delle fonti in grado di raccontare ciò che dalla fine del 1800 ad oggi è accaduto nel territorio della provincia di Pisa oltre che nel capoluogo.