-
Ne 'La cattedrale nel mare' la nostra felicità sta nel raggiungere, non con le nostre forze ma in modo misericorde e gratuito, una consapevolezza della propria identità, un significato che illumini l’esistenza e dia senso anche alle piccole cose, liete o tristi che siano. La ricerca della felicità anima tutti i personaggi di questo romanzo secondo percorsi diversi eppure convergenti, su piani apparentemente incompatibili eppure capaci d’intersecarsi. La ricerca implica l’esistenza del Mistero da ritrovare: la capacità di aprire gli occhi dell’anima e vedere laddove altri non vedono è un grande dono. Che poi si riconosca quell’Avvenimento capace di cambiare la propria vita radicalmente e condurla a piena realizzazione o che si chiudano ostinatamente gli occhi per non accettare quanto essi vedono, è nella libertà di ognuno. Tre uomini profondamente diversi: un critico teatrale, un costruttore di cattedrali e un vedovo pensionato, uniti da un invincibile bisogno di realizzazione e felicità, vivono avventure affascinanti tra Francia, Italia, Germania, Olanda e Cile, mossi da un destino che si manifesta loro attraverso presenze reali o immaginifiche inviate a provocare quell’incontro, quel cambiamento radicale dell’esistenza che chiamiamo Avvenimento. Ma non meno importanti sono le presenze femminili, quelle che sono loro a fianco e quelle che incontrano: ognuna porta in sé, con linguaggi diversi, la voce dello Spirito e ne è, più o meno coscientemente, testimone e portavoce. Sarà proprio da questa complessa e conflittuale dialettica che ognuno si troverà costretto a scegliere e a fare i conti con un “libero arbitrio” che non è mai una facile scappatoia alle proprie responsabilità. Nulla in queste pagine è come appare, tutto rimanda ad Altro e al supremo abbandono, ad una volontà diversa da noi, operante per renderci pienamente felici.
-
Hazel, archeologa impacciata e rassegnata a vivere nel suo guscio grigio, scopre all’improvviso di essere la custode di un’entità impareggiabile che trascende il Tempo: l’Anima Alcyone, ultima figlia di Logos. Tutte le sue convinzioni vengono fatte a pezzi. Nulla di ciò che credeva essere reale potrebbe esserlo davvero. Anche la sua identità viene messa in discussione. Così, fuggendo dai Raven Reapers attraverso un portale inter-dimensionale, si ritroverà a doversi lasciare alle spalle tutto il suo passato insieme ai suoi sogni.
Catapultata in un nuovo mondo dove non riconoscerà più sé stessa, inizierà un viaggio alla ricerca della verità e di un modo per liberare il Multiverso dagli Arconti, i figli di tenebra di Logos, fratelli oscuri delle Anime. Una ragazza dagli occhi da rettile, divisa fra due mondi, prende per mano l’amore e combatte per la salvezza del destino di tutto il Multiverso.
Primo volume di una trilogia science fantasy ricca di ironia e colpi di scena, Logos è ambientato fra la Roma moderna e il pianeta Nethya.
-
Dall’Egitto a Washington, un’avvincente avventura dall’imprevedibile epilogo di una giovane egiziana costretta a lasciare la tua terra d’origine per un ignobile ricatto legato alla vita del fratello. Orfana di entrambi i genitori, costretta a vivere tra i “dimenticati” della grande metropoli egiziana, Soraya viene catturata da una banda di criminali per una proposta che non potrà rifiutare: la sua vita e quella del fratello, misteriosamente scomparso mesi prima, in cambio di preziose informazioni di spionaggio industriale. Si troverà così dall’altra parte dell’oceano nella ricca città americana, a fare i conti con una realtà a lei sconosciuta. Ma i colpi di scena che si susseguiranno la condurranno a esperienze impensabili che la porteranno a fare scelte importanti per il proprio futuro.
-
“La bravura di uno scrittore sta anche nel saper incastonare la storia che vuol raccontare nel contesto socio-geografico dove essa si svolge. I luoghi sono spesso protagonisti al pari dei personaggi e concorrono allo sviluppo della vicenda." Dieci racconti per la Liguria è un'antologia nata da un concorso nazionale che ha, tra gli scopi, quello di sostenere la ricerca dell’Ospedale pediatrico Gaslini di Genova e che raccoglie undici (10 + 1) storie di genere completamente diverso tra loro che hanno come unico ma importante fil rouge l’ambientazione nella Liguria. Terra complessa e meravigliosa, tra mare e monti, costretta in uno spazio angusto e per questo sapientemente urbanizzata (specialmente nel passato) dando vita a suggestivi borghi, città e cittadine, questa regione si spinge ai confini con la Francia e guarda, in alto, il superbo Piemonte. Ma nulla ha da invidiare ai “parenti limitrofi” offrendo lo spettacolo di un mare stupendo e di scorci ineguagliati. Gli autori e le autrici di Dieci racconti per la Liguria hanno saputo egregiamente sfruttare questa location per le loro storie che, ci auguriamo, piacciano a voi almeno quanto sono piaciute a noi…”
-
Patens Dei Gloriae: 18 Luglio 2010, in una chiesa dove entra, per caso, in occasione di un matrimonio, una porta murata di una cappella ed una targa in latino dal contenuto inquietante “Patens Dei Gloriae praeclusa hominis peccato” attira la curiosità del protagonista di questa storia. Inizia così per lui una interminabile settimana durante la quale un anziano sacrestano racconterà, durante le ore di chiusura della chiesa, la drammatica storia di quella porta e di quella targa. Fantasmi del passato tornano a popolare la chiesa e la canonica rimandando ad una Livorno degli anni ’30 evocati dalle parole del sacrestano fino a svelare vittime e carnefici della vicenda. Ma quando tutto sembra chiarito, un colpo di scena farà saltare le certezze acquisite mettendo tutto in discussione.
-
Mystfield, piccola cittadina del Maine, estate del 1986. Tim, un ragazzino di 14 anni con una vera passione per i libri di genere fantastico, giocando nel bosco con gli amici trova un sentiero che lo conduce al cospetto di un grosso e pesante volume dall’aspetto molto antico, sigillato da un complesso meccanismo. Quando più tardi, a casa, riesce ad aprirlo, sfogliandolo con la sorella Ashley, non riesce a credere ai propri occhi: il Libro contiene la minuziosa descrizione di un mondo sconosciuto, popolato da incredibili creature delle quali riporta anche suggestive illustrazioni. Ma strani avvenimenti cominciano a verificarsi nel circondario che sembrano in qualche modo connessi a quel sinistro volume. Mentre gli eventi precipitano sempre più velocemente creando non pochi problemi ai ragazzi e ai loro familiari, un’entità primordiale e misteriosa è sulle tracce del Libro e ne reclama la proprietà. Tim e i suoi amici si troveranno a vivere un’avventura dei contorni oscuri per riuscire a fermare la tragedia alla quale hanno involontariamente esposto la loro città.
-
Libro postumo in uscita a breve, abbiamo deciso di pubblicare 'Lettere per un addio', romanzo epistolare, non solo per rendere omaggio ad una autrice che ha pubblicato con noi il romanzo l’Emporio, ma perché riteniamo Lettere per un addio straordinariamente attuale. In un’epoca nella quale mail e WhatsApp determinano la comunicazione tra persone di tutte le età, riassaporare il piacere di un carteggio epistolare, con i suoi tempi e le sue dinamiche, diventa un prezioso strumento per approfondire le evoluzioni dei sentimenti e il piacere della narrazione. Con queste lettere ripercorriamo un tratto della vita dei due protagonisti cogliendo nelle allusioni, quasi mai esplicite, un passato importante che né il tempo né la lontananza hanno saputo obliare. Talvolta si tratta di lunghe riflessioni e racconti del vissuto, talaltra di semplici interazioni emozionali ma sempre appare nitido il valore che entrambi attribuiscono ai sentimenti e l’importanza di una complicità e di una intesa fondata su solide basi. Maria Pia Oelker ci lascia, inconsapevolmente, una importante eredità: fissati sulla carta, quei pensieri e quelle narrazioni si fanno storia, non solo dei destinatari ma anche di quel mondo che attraversano e che interagisce con loro. Fermano, quasi fotograficamente, un tempo e dei luoghi destinati a cambiare e in questo modo consacrano ai posteri, laddove dovessero venirne in possesso, una tranche de vie che resterà a futura memoria con tutte le emozioni che contiene.
-
La magia nelle parole. Da sempre il “fantastico” è un universo parallelo al reale che funge da luogo dove il reale si specchia per ricoprire e riscoprirsi. Ben lo sa la nostra Autrice che ad esso rivolge le sue attenzioni per “raccontare” ciò che la memoria ha perso in una progressiva e inarrestabile deriva. Deriva che l’ha portata lontano dalle sue radici per condurla in un alienante eterno presente dove tutto vive e si esaurisce nell’attimo che si sta vivendo. Questi racconti che Emilia Bigiani ci propone vogliono essere un cammino a ritroso alla scoperta, o meglio alla ri-scoperta, di ciò che davvero ci appartiene e che costituisce il senso vero dell’esistenza. Il sapiente uso della fabula vuol essere un escamotage per restituire alla fantasia quella libertà che le permette di riappropriarsi di quei valori etici, sociali e morali che sono andati via via opacizzandosi. La parola - e la magia che contiene - diventa così veicolo di una narrazione densa di suggestioni e di emozioni che ci porta in luoghi e tempi diversi facendoci incontrare figure archetipiche. Sono loro, con le loro storie, che ci invitano a riprenderci il primato sulle cose effimere che ci vengono millantate come “necessarie” alla nostra esistenza.
-
Dea sconosciuta di un Olimpo nascosto è stato pubblicato dopo l’altra raccolta di Sebastiani, Agosto con una dea sconosciuta (Edizioni Notami, 2021), contenente dodici testi con accompagnamento musicale, realizzato con la collaborazione di Antonella Pedicelli e Icks Borea come voci recitanti. Le nuove poesie hanno sullo sfondo gli dei dell'Olimpo dell'antica Grecia, con le loro caratteristiche e i loro sentimenti, che guideranno la Dea Sconosciuta alla scoperta del Pantheon. I “procedimenti poetici” di Marcello Sebastiani, si avvicendano nella triade “Dea sconosciuta di un Olimpo nascosto”, “Cantici”, “Altrove altri suoni”, in una catturante lettura che tocca nel profondo. Ad accomunare le tre parti, prima enumerate, sono: parole inflessibili, emozioni potenti, assenza di ogni retorica. Suono e fonetica costruiscono l’orbita semantica di partenza e al riguardo, nel rammentare la formazione e gli studi musicali di Marcello Sebastiani, non sottolineeremo mai abbastanza, che nelle sue stringhe liriche, non è soltanto la musica ad adattarsi alle esigenze della poesia, ma anche e soprattutto la poesia ad appropriarsi di ciò che la musica può darle. Le parole, di insolita precisione, sono “cellule sonore” pronte a rinarrare miti rinvenienti dall’antica Grecia. I luoghi del mito, però, non rappresentano una possibilità di fuga o di riparo, bensì una specie di ultimo confine, un luogo di apertura e di rischio, di esposizione ai venti della vita. La tecnica del poetare è utilizzata per trasmettere emozioni, sentimenti e vissuti troppo grandi per stare rinchiusi in frasi di largo utilizzo.
-
Questo è un libro d’amore ma non solo che raccoglie poesie scritte sin dall'adolescenza dell'autrice. Una lama tagliente che accarezza il cuore. Il titolo è un gioco di parole sottolineato anche dalla scelta delle due foto di copertina che potrebbero essere l’INVERSO seppur apparentemente non collegate.
-
Il Maresciallo Lorenzo Marta torna con una nuova indagine. Questa volta è alle prese con la prostituzione e la lotta allo stato di schiavitù in cui sono ridotte alcune ragazze di colore; si troverà così a fare i conti con la mafia nigeriana e avrà a che fare anche con il vudù. Il titolo del romanzo è riferito al nome col quale i fucecchiesi chiamano la settimana del Palio. Anche il maresciallo vivrà la sua personalissima settimana di passione a causa di un incontro che lo riporterà a vicende successe una decina di anni prima. Il romanzo prende il via il lunedì, primo giorno della settimana di passione e ultimo giorno di lavoro per Sileno, amico di sempre del maresciallo, che avrà una grossissima sorpresa prima dei giorni di ferie che ha preso per il Palio. Mentre Sileno vive la settimana del Palio insieme alla fidanzata Maddalena, il maresciallo dovrà fare i conti con situazioni drammatiche che lo riguarderanno personalmente.
-
Il distintivo del Genoa ci narra fin dove si può spingere l’avidità del potere pur di raggiungere l’obiettivo agognato. Cosa può portare a fare la frustrazione in un Magistrato relegato per troppi anni a ruoli subalterni per l’intraprendenza e la spregiudicatezza dei colleghi? In questo romanzo i protagonisti si servono di una inchiesta costruita ad arte nei confronti di una importante Loggia Massonica per compromettere definitivamente l’immagine e la carriera dei rivali. Ma quando tutto sembra favorirli e i giochi sembrano fatti, qualcosa verrà a ristabilire una verità che inutilmente era stata rivendicata fin dall’inizio e il castello di carte crollerà miseramente mettendo a nudo lo squallido tentativo di ricatto perpetrato ai danni dell’Organizzazione e di alcuni membri della politica nazionale.
-
Montegiordano (Cosenza), primi anni Sessanta. Una regola antica ma sempre viva in alcune sacche popolari, stabilisce che la figlia minore non può maritarsi se la maggiore non l’ha ancora fatto. La protagonista viene quindi costretta ad un matrimonio non voluto perché sua sorella si è compromessa e deve riparare. Lo sposo che le è stato assegnato, che aveva posato lo sguardo su di lei fin da quando era adolescente, è un personaggio potente ma ambiguo e senza scrupoli che tesserà una trama perversa alle sue spalle costringendola ad una vita di dolore ed espiazione, fino all’epilogo quando, in un moto di ribellione, si libererà dei lacci che l’hanno costretta all’inferno per riprendersi almeno la dignità. Il titolo prende le mosse da un famoso brano del 1961 dell’autore cileno Antonio Prieto, poi tradotto in italiano con parole di Mogol e Tony Dallara e presentato da quest’ultimo e da Domenico Modugno nel 1962 dove si racconta di una ragazza all’altare che piange “ma non di gioia”.
-
Anno 1186 A.C.: il Pentateuco, integrato dal libro di Giosuè, è l’unica testimonianza “storica” che narra le vicende del popolo ebraico durante la sua permanenza in Egitto, l’esodo e la conquista della Palestina. Al di fuori di esso, se si eccettua la frase: “Israele è desolato, non c’è più il suo seme”, incisa su una stele del quinto anno del regno di Merenptah, il nulla più assoluto. Non una parola è contenuta nelle cronache del Medio Oriente che possa confermare quelle vicende. Per questo storici ed esegeti hanno fatto a gara nel mettere in dubbio l’attendibilità della loro fonte primaria, narrando quei fatti a propria fantasia, spesso negandoli e comunque ambientandoli nelle epoche e nei contesti più disparati, con il risultato di rendere quella storia inverosimile e del tutto incomprensibile. In questo saggio l’autore restituisce verosimiglianza e verità storica a quelle vicende che egli ricostruisce in maniera perfettamente aderente al testo biblico, nella convinzione della sostanziale integrità di una tradizione popolare che racconta i fatti come sono stati vissuti e capiti dai loro protagonisti e testimoni oculari e tramandati senza travisamenti premeditati. La chiave per comprendere appieno questi avvenimenti è stata l’utilizzo delle numerose e puntuali informazioni di carattere temporale contenute nel testo biblico che inquadrano i fatti narrati in un sistema di date precise, ambientandoli in un contesto storico univoco e integrandoli in maniera perfetta nella storia di quel periodo, facendo combaciare il racconto biblico con i documenti egizi.
-
“…Sono un torrente di montagna nato fra i picchi, conosco il sole e il gelo, ho in me il sale delle rocce; continuo a scavare il mio percorso con immutata pazienza, facendomi strada fra i sassi che la montagna stessa mi fa ruzzolare addosso perché io possa ancora prendermi il tempo per farmi ascoltare e per continuare a raccogliere le sorprese che sempre mi riserva il Castagnaio mentre tento la via del mare…” Il romanzo 'La voce del fiume' è il ritorno della protagonista ai propri luoghi d’origine alla ricerca delle radici perdute perché senza di esse è più difficile andare avanti, specie in una società ingannevole e ambigua com’è quella nella quale si trova a vivere. Le donne che ritroverà sono donne che vivono da sempre su quella montagna; ben prima di ogni battaglia per l’emancipazione, sono diventate consapevoli di sé, dedite alla sacralità della vita, all’importanza dei legami con la terra e tutti i suoi abitanti, uomini e animali, bambini e vecchi. Sono donne silenziose e scabre, essenziali e assolute, raccontate nei loro gesti quotidiani, in un presente storico che le fissa in immagini emblematiche come le figure di un presepe.
-
Continuano le avventure di Hima Terra, neo Vice Questore aggiunto della Polizia a Pisa. Dalla solo apparente tranquillità della citta toscana, la vicenda si allarga in Europa e più precisamente a Veliko Tarnovo, un’amena località a poche ore da Sofia nota per ospitare una roccaforte medievale: la fortezza di Tsarevets. Là ha sede Cruciatus, una potente organizzazione criminale che opera nell’oscuro e torbido mondo del dark web decisa a prendersi con ogni mezzo il monopolio del mercato delle perversioni. Da Pisa a Veliko un alternarsi di rocamboleschi eventi farà incontrare personaggi che mai si sarebbe pensato di trovare in quelle circostanze, mentre un ultimo colpo di scena rimetterà tutto in discussione lasciando il lettore col fiato sospeso in attesa dell’epilogo finale.
-
Io mi bacio da sola” è la mia prima raccolta poetica e racchiude le ultime poesie che ho scritto e che sono molto personali e intime. Questa raccolta custodisce una varietà di emozioni che ho filtrato col mio respiro, che hanno otturato la mia pelle, che ho sfiorato senza talvolta volere, contro cui ho combattuto le mie battaglie. Racchiude scetticismo. Racchiude rabbia. Racchiude indipendenza. Il titolo nasce proprio da questa volontà: di voler riaffermare la mia indipendenza. Un’indipendenza in primis in quanto donna di natura prevalentemente emotiva, talvolta sentimentale, incarcerata dentro un solo termine: bacio. Un bacio rivolto verso me stessa.
-
La storia del Teatro del Giglio è intimamente legata da oltre un secolo a quella di Giacomo Puccini. Dalla prima rappresentazione di un’opera pucciniana al Giglio (Edgar, 1891) il teatro lucchese ha messo in scena, quasi ogni anno, un lavoro del grande musicista lucchese, con un successo sempre crescente e che non conosce pause. Questo testo ripercorre la storia di tutte le rappresentazioni pucciniane al teatro di Lucca. È un percorso affascinante attraverso oltre 100 anni di storia del teatro lucchese, mediante i quali è possibile anche rivivere momenti culturalmente rilevanti della storia della città. La storia delle opere di Puccini al Giglio ci proietta in una vicenda appassionante, in cui si alternano grandi cantanti, direttori d’orchestra, registi e ci offre il ritratto di una città sempre attenta e curiosa di fronte alla musica del suo più grande figlio.
-
Se vi capitasse di passare a Napoli, state bene attenti perché un essere completamente vestito di nero, cupo e ambiguo, potrebbe derubarvi di quanto di più caro possediate al mondo: la vostra storia.
-
Poker di donne vuol essere, in qualche modo, un romanzo “corale” pur rappresentando oggettivamente quattro racconti distinti. Voci di donne che la quotidianità ha umiliato e offeso o anche solo ferito, ritratti di un’umanità che ci cammina a fianco o che, talvolta, ci rappresenta. L’attenzione e il rispetto dell’Autore a cercare di “essere” ognuna di quelle donne regala alle pagine una autenticità e un valore testimoniale particolarmente significativo. Una scrittura “leggera” che affonda in profondità fino all’anima del lettore perché ad essa parla con le parole confidenziali con le quali un amico o un’amica si confessano davanti a un caffè o a un bicchiere di vino.
-
Su quella terrazza fra cielo e mare in una calda notte di fine maggio, Matteo e Monica si erano guardati per la prima volta ed era stato subito amore. Un amore culminato nel matrimonio e consolidato con la nascita di Andrea. Un amore che sembrava dovesse durare in eterno ma che dopo l’arrivo di Camilla, la loro secondogenita, era precipitato in una crisi profonda. Tempo, pazienza e comprensione non erano serviti a nulla: alla fine, Matteo aveva dovuto subire la separazione e quindi l’allontanamento dalla sua casa e, soprattutto, dai figli. In un solo attimo, aveva perso tutto. Si era così ritrovato solo e disperato a dover cercare in sé la forza di ricominciare, inventandosi una vita che non voleva, ma quella forza era troppo lontana per essere ritrovata.
-
Gli attuali riferimenti teorico scientifici considerano lo sviluppo del bambino un processo di regolazione interattiva con l’ambiente e le relazioni, le funzioni evolutive sono fra loro collegate e interagiscono con gli stimoli esterni, ogni apprendimento deriva dalla condivisione di significati con il mondo dell’esperienza. In tale contesto nei servizi educativi della prima infanzia i contenuti e le intenzionalità didattiche sono strumenti necessari per fornire al bambino esperienze stimolanti, relazioni significative e positive. La progettazione educativa diventa così la scelta di valorizzare ciascun bambino nei suoi tempi e modi di indagine, favorendo lo sviluppo dei diversi canali percettivi e sensoriali, una strategia con al centro l’esperienza, dove c’è spazio per l’imprevisto, le probabilità e il cambiamento.Nel testo sono descritte alcune delle trasformazioni sociali avvenute negli ultimi anni e i principali contenuti della nuova cultura della prima infanzia, le possibili progettazioni di tempi, spazi, esperienze e attività nei nidi e nelle scuole d’infanzia, l’importanza dei materiali naturali e di recupero e del loro processo di scoperta per “guidare i bambini a raggiungere competenza e autonomia nelle molte aree diverse delle intelligenze multiple” (Gardner, 1983).
-
Che tu sia un venditore di professione oppure no, non importa. In questo libro ti spiego perché la Vita è una continua Vendita. Parlo del vero valore e significato della Vendita e della sua totale corrispondenza con la Vita. Tutta la Vita è una Vendita e per vivere meglio, raggiungere i propri obiettivi in qualunque area personale e professionale, è necessario, prima di qualunque tecnica, avere le conoscenze di base che nessuna scuola tradizionale, ahimè, ti ha mai insegnato. Ti aiuto a prendere consapevolezza delle basi comuni che hanno la Vita e la Vendita per intraprendere un nuovo cammino di crescita, è un libro per te, solo per te, che cerchi concretezza e semplicità. Buona consapevolezza!
-
Stupro, violenza fisica e psicologica, femminicidio: termini ormai proposti allo sfinimento dai media, tanto che non ci rendiamo nemmeno più conto dell’emergenza in atto. Chi però ha la sfortuna di essere la vittima di questi crimini, ha ben altra visione. Lo scopo di questo libro, che nasce dopo una lunga osservazione di cronaca giudiziaria e dopo molteplici colloqui con vittime di questo fenomeno, consiste nel tentare di dar voce alle donne ed agli uomini che per troppo tempo sono stati nel silenzio, soffocando il proprio dolore causato da violenze subite quotidianamente. Tu, lettore o lettrice potresti riconoscerti in qualcuna di queste dinamiche. Oppure, forse, stai leggendo questo volume solo con la curiosità di sapere, di studiare, di capire: in questo caso potrai forse aiutare le vittime di questi traumi a rivolgersi alle autorità competenti e alle associazioni presenti sul territorio. Questo volume è rivolto anche a coloro che raccolgono le denunce delle vittime di maltrattamenti, in modo che abbiano uno strumento in più per riconoscere l’emergenza e per poter intervenire nel modo giusto.
-
Proposti in un ordine che capovolge la più antica sequenza dell’annuale fecondità (in base alla quale si disponevano i mesi dalla primavera all’inverno), i racconti che compongono il volume Stagioni (sognate) tracciano il percorso di un anno che solo in apparenza viene scandito dalla cronologia. Questo particolarissimo anno sognato smentisce ogni linearità dell’esperienza in un rincorrersi sfumato di percezioni, trasalimenti e memorie. Nessuna pretesa di realismo – se non quello che appartiene al sentimento e alle verità del cuore – caratterizza queste cinque brevi narrazioni che piuttosto si volgono verso la dimensione del mito e verso la leggenda. Partecipe dei sussulti e dei trasalimenti dell’animo umano – anzi, protagonista autentica, insieme agli uomini, di queste pagine – è la natura, la cui voce, fatta di foglie e di petali, di nuvole e di vento, non suona mai uguale, ma ritorna, appunto, stagione dopo stagione.
-
Confessione scioccante ed introspettiva di una giovane donna vittima di violenza domestica, Eva è l’espressione grandiosa di una femminilità repressa dal senso di abnegazione, assoggettata ad una virilità illecita, mortificata nella propria sensualità, privata del diritto a vivere la maternità e dei propri diritti di identità e libertà. Sceglierà, in maniera inconsapevole, di cedere al Senso naturale e legittimo di essere soprattutto se stessa. Moglie, amante, adultera, contesa, amata, giudicata e vittima del proprio giudizio, ma soprattutto donna.
-
“La storia che racconto è totalmente inventata eppure vera. Via via che scrivevo mi accorgevo di attingere continuamente a ricordi stratificati dentro di me. Personaggi strani, situazioni particolari si proponevano e talvolta si imponevano perché li fissassi sulla carta. È stato particolarmente emozionante scoprire che stavo scrivendo non solo di esperienze personali ma anche di ciò che da bambina mi era stato raccontato o solo ascoltato nei discorsi domestici e che era diventato parte di me. Oggi che manca quella dimensione che veleggia tra realtà e fantasia costituita dalla trasmissione orale di storie antiche e affascinanti, questa mia narrazione è in qualche modo uno stimolo a recuperarla. A questo passato di ambienti naturali e di legami umani oggi scomparsi, mi sono ispirata per narrare questa storia che è una vera e propria fiaba per adulti”.
-
Edoardo Pellegrino, alle soglie dei quarant’anni, vive serenamente la sua superficialità galleggiando nel Comprensorio del Cuoio, insieme di piccoli comuni della provincia pisana noti per gli “odori”, che siano di pelle conciata o di tartufo bianco. È un single convinto, ama la sua moto, il buon vino e, a modo suo, le donne. Tutti i comportamenti di Edoardo sono finalizzati a un unico obiettivo: limitare al minimo ogni forma di responsabilità. Architetto come formazione, si rifugia a lavorare nella rivista culturale cittadina “Cuore” dove sfrutta il suo sarcasmo innato e la sua buona mano facendo il vignettista e curando il sito web. Il fondatore della rivista, l’enigmatico Diego, e il capo redattore, il passionario Fulvio, sono suoi amici d’infanzia. Nulla sembra turbare la vita tranquilla che Edoardo si è scelto. Il destino vuole, però che, a causa di un malore, Fulvio non possa recarsi in Chiapas per un servizio sugli zapatisti e Diego, promettendo una mini vacanza a Playa del Carmen, convince Edoardo a partire. Inizia l’avventura che porterà Edoardo, contro la sua volontà, ad affrontare situazioni per lui impensabili. Riuscirà questa storia a cambiare Edoardo o rimarrà il solito “surfista” della vita? La domanda rimane aperta e il finale, naturalmente, è a sorpresa.
-
V. è Vanessa Simonini, una ventenne piena di vita che in una notte di dicembre del 2009 è stata strangolata da un “amico”, che ha poi abbandonato il suo corpo sul greto del fiume Serchio, vicino a Gallicano. V. è una delle migliaia di vittime di quel femminicidio che offende la dignità di una società che si vuol definire “civile” e che obbliga a interrogarsi su come sia ancora possibile, nel XXI secolo, giungere a uccidere una donna solo per un rifiuto o per la richiesta di tornare ad essere libera.In questo romanzo, la madre ripercorre le tappe più significative dell’esistenza di V.: è l’occasione per raccontare anche di altri tempi, tempi nei quali quei suggestivi luoghi della Lucchesìa erano vissuti da altra gente con altre regole e un’altra capacità di coesione, ma è anche, e forse sopratutto, l’occasione per denunciare un rischio costante in questa società: quello di non saper distinguere per tempo questi assassini, spesso celati dietro identità più che normali, finendo per dare i propri figli, o se stessi, in pasto a loro in assoluta buonafede.
-
Negli anni ’30 un gruppo di adolescenti attratti da un progetto comune, si ritrova a condividere la propria vita e crescita interiore guidati da un’insegnante di disegno e pittura dai metodi totalmente fuori dagli schemi tradizionali. L’espressione artistica in tutte le sue sfaccettature influenzerà il loro modo di pensare, di vivere e di comportarsi, formerà rapporti solidali e puri che solo l’avvento del Fascismo e della Seconda Guerra Mondiale interromperà fisicamente, avviando ognuno alla propria vita. Quasi casualmente, questo gruppo si ritrova negli anni ’70 per passare il testimone a giovani che, come loro anni prima, inseguono un sogno: l’emancipazione dai condizionamenti esterni. Un viaggio nella libera espressione, nel significato della vita e dei suoi valori attraverso tutte le forme artistiche, capaci di educare ai giusti valori e alla percezione delle priorità positive e costruttive.
-
Se Ida è una ragazza che ha voluto dare una rigida impronta razionalistica alla sua vita contro ogni aspettativa della madre, Federico è uno scienziato che studia biologia e genetica, ma ama la mitologia e la musica sacra. Amici in un gruppo disomogeneo, potrebbero continuare a vivere le loro vite in modo parallelo se Elyas, uno straniero gentile e misterioso, non venisse ad aprire uno strano emporio in città dove, insieme a vecchie cose e libri un po’ consumati, vende anche sogni a chi non ne ha più. Quel luogo sarà per i due protagonisti l’occasione per riscoprirsi individualmente e scegliersi reciprocamente divenendo parte di un progetto del quale Elyas è artefice e a sua volta parte, lasciando spazio a riflessioni sul senso della vita e sulla continuità di questa oltre lo spazio e il tempo concesso a ciascuno di noi.
-
Un diario non è solo uno scrigno di memorie personali. È, in qualche modo, un crocevia di vite diverse che si incontrano e si raccontano anche loro malgrado. Lo fanno con la soggettività di chi li osserva o si interfaccia con loro, lo fanno trovandosi, più o meno casualmente, nei luoghi nei quali chi scrive è presente per vicende proprie. Ecco che un diario è anche la somma di casualità che la vita riserva, offrendo talvolta situazioni eclatanti, talaltra, e più spesso, discrete opportunità da cogliere ed eventualmente, accogliere. Questo diario è un puzzle di memorie lontane e vicine, pubbliche e personali che ritraggono, con amore ed emozione, la Versilia nelle sue diverse espressioni naturalistiche, artistiche, storiche e tradizionali. L’autrice ci conduce con delicatezza nei luoghi a lei più cari per poi raccontarci con un equilibrio di ironia, malinconia e gioiosità ciò che la memoria evoca del suo passato, ma anche del passato di coloro che con lei hanno avuto l’opportunità di viverlo con tanti sogni e tante speranze. Questi bozzetti definiscono, per approssimazione, la complessità di quei decenni nei quali “tutto era diverso” e li paragona ai nostri giorni, più pesanti e opachi (nonostante “il benessere” sembri aver raggiunto anche i borghi più sperduti) fino a creare un efficace e suggestivo affresco che funge da cornice alle storie.
-
Il commissario Jean Bernard ha chiuso con il fumo anni fa, ripromettendosi di riprendere quando sarà 65enne. Cioè a breve. A quell’età non avrà il tempo di fargli troppo male. Cammina volentieri sotto la pioggia e spesso si sofferma sul Pont Saint Michel a guardare la Senna e i lunghi barconi neri che si muovono silenziosi. Beve acqua ghiacciata, sente che lo rigenera. Dovunque sia, gradisce mangiare bene, preferendo le specialità locali. In realtà si adatta a qualunque piatto. Del colesterolo alto si preoccupa poco, convinto che camminare molto sia la terapia migliore. Nei momenti decisivi di un’inchiesta, a volte appoggia la fronte sul vetro della finestra dell’ufficio: quel contatto facilita inventiva e intuito, qualità delle quali è ben provvisto. Se può, quando passa dalle parti del cimitero di Montparnasse, va a salutare la sua Christine, amata compagna della sua vita. Da quando lei non c’è più, ha scoperto di sapersi commuovere. Ma la grinta è sempre la stessa.
-
«I rintocchi della campana di Comacchio, riportarono alla realtà il Capitano Tenax, cosi lo chiamavano i suoi uomini perché quando “addentava un osso”, non lo mollava mai. Il Tenace, questo era il suo nome di battaglia. Il suo vero nome era Luca Valentini, 32 anni, fisico atletico, 1,85 di altezza, capelli biondi e occhi azzurri...». Per uomini come il Comandante Valentini, in tantissime missioni la ricerca della verità passa anche dal mettere a rischio la propria vita: ordinaria quotidianità per chi crede ancora nella giustizia e nei diritti di coloro che vivono nel rispetto delle leggi. Ma ci sono storie che lasciano il segno anche dentro chi sembra temprato alle violenze più efferate: questa è una di quelle, la prima di una serie di racconti-verità che vogliono mettere in luce la determinazione, il coraggio e la passione di tanti uomini che, nell’ombra, svolgono un ruolo prezioso per contrastare il crimine.
-
36 lettere inedite di Alfredo Catalani. Un autentico Vaso di Pandora che Daniele Rubboli apre a poco a poco per non perdere nessuno dei segreti che permettono di far nuova luce su questo autore passato alla storia come “Il Cenerentolo della Musica Italiana”. Un’occasione per sapere di più della vita e dell’arte di questo compositore spesso, anche a sua insaputa, in bilico tra la vita e la morte. I suoi amori di uomo, le sue passioni artistiche, le sue smanie per i viaggi, le sue ansie per i familiari che si ammalano e muoiono, per le sue opere programmate a fatica nei teatri, per gli imprevisti della vita che gli impongono cambiamenti di programma fastidiosi, ci danno finalmente un quadro più umano dell’autore della “Wally” mettendo anche in più nitida luce tutto il suo teatro e la sua poetica. Rubboli mette a fuoco anche il mondo teatrale di quegli anni che non vive più solo nel mito di alcuni artisti, ma è costellato da un piccolo esercito di cantanti e direttori d’orchestra che hanno fatto felice il pubblico di fine Ottocento. Così le 36 lettere, diventano quasi un romanzo.
-
Nel cuore della città di Lucca, a due passi dalla centralissima piazza San Michele, c’è una piccola strada, via di Poggio, che conduce in un’altra piazzetta, detta Cittadella, in cui dal 1994 si innalza una statua, omaggio della città al suo più grande figlio: Giacomo Puccini. Appunto in via di Poggio il piccolo Giacomo nacque il 22 dicembre 1858. Questo volume ripercorre la vita del Maestro seguendone il percorso artistico, ma anche le influenze che i vari luoghi e incontri hanno avuto sulla sua produzione: dagli anni di formazione a Lucca e a Milano, con la nascita delle prime opere, alla fama raggiunta con Manon Lescaut, fino all’incompiuta Turandot. Il tutto senza tralasciare i momenti più complessi della sua vita e della sua produzione artistica, che frequentemente ha vissuto fasi di ripensamento e modifiche più o meno sostanziali.